Il Parco archeologico grande polo di cultura in difesa della legalità – di Luigi Cristaldi

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Luigi Cristaldi
Cassano

La questione della legalità sarà al centro del futuro sviluppo del Parco e del Museo archeologico nazionale della Sibaritide. A sottolinearlo con forza è il direttore Filippo Demma che spiega come l’idea sia quello di far diventare il polo culturale della Sibaritide come un «polo di legalità e attraverso la diffusione della cultura e la gestione del nostro patrimonio culturale si debba incrementare la coscienza civica attraverso la formazione di un patrimonio storico-critico nelle persone che ci frequentano e ci frequenteranno in futuro». Quindi, più attività didattiche, non solo culturali ma anche sociali e civiche che favoriscano in più possibile la formazione di una mentalità orientata alla legalità. Concetti e precetti di cui, nella Sibaritide, anche alla luce della sottesa guerra di mafia che si combatte dal giugno del 2018, si sentiva il bisogno.

Novità in vista anche per il riallestimento delle sale del Museo: si punta a rivisitare che è attualmente presente nelle sale e che è provvisorio dal 2014. In queste settimane si lavora a un nuovo percorso museale, che sarà sempre provvisorio ma per poco, che valorizzi di più, sia dal punto di vista scientifico che didattico, le collezioni già presenti. Ad impreziosirlo sin da ora ci sarà un gruppo di 665 monete (stateri di Crotone, Caulonia e Taranto, Trioboli di Thurium, oltre a monete coniate a Siracusa e Agrigento), coniate tra il V e il III secolo a.C. e perfettamente conservate. Esemplari recuperati nel mercato clandestino e restituite a marzo al direttore Demma dal comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio culturale di Cosenza, capitano Bartolo Taglietti. Nella stessa occasione, alla governance del Parco e del Museo di Sibari, sono stati riconsegnati anche monili (bracciali e anelli) e diverse punte di lancia.

Sempre in questi giorni, si stanno programmando quegli interventi di manutenzione straordinaria che ripristineranno la piena accessibilità e fruibilità in particolare a quelle aree archeologiche che al momento devono essere ripulite dall’erba o che necessitano di ammodernamenti non più procrastinabili.

La formale concessione dell’autonomia gestionale per il Parco e il Museo archeologico della Sibaritide, quindi, ha rappresentato solo l’avvio per il rilancio.

Dopo Pasqua, infatti, sono state avviate le procedure di programmazione strategica e sia di manutenzione straordinaria – di cui si è detto prima – che proietteranno nel futuro il Parco e il Museo archeologico. L’idea del direttore Demma, come aveva spiegato lui stesso di recente, è coinvolgere tutti gli attori del territorio lavorando ad un grande progetto che contempli il partenariato sia pubblico-pubblico, perché i comuni devono essere coinvolti, per quanto possibile e quanto previsto dalla legge, nella gestione, sia pubblico-privato, coinvolgendo le realtà sane che operano sul territorio. Sindaci e imprenditori, quindi, con l’obiettivo di avviare una fase condivisa con gli attori istituzionali per stimolare sia il tessuto imprenditoriale che quello sociale del posto creando delle occasioni di progettazione partecipata già in fase strategica. Il piano strategico definitivo, documento che hanno pochissimi musei statali come Napoli, Brera Pompei e altri, dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

Appena pronto verrà reso pubblico di modo che tutti possano controllare anno dopo anno cosa si è fatto.