Il traffico illecito di rifiuti in Bulgaria finito nelle mani della cosca di Cutro

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L’attività doveva essere gestita tramite un’apposita azienda
Inequivocabili le parole che sono state intercettate dalla Polizia tra Giuseppe Benincasa e Pasquale Profiti

Crotone

Un filo diretto tra la Calabria e la Bulgaria per trasferire illecitamente i rifiuti. Non mancano gli affari legati allo smaltimento dei rifiuti nelle operazioni “Infectio” e “Core business” dirette dalle Dda di Catanzaro e Reggio Calabria, venute alla luce giovedì mattina con l’esecuzione di 27 misure cautelari a carico di altrettanti esponenti delle cosche Mannolo-Trapasso-Zoffreo di San Leonardo di Cutro e Commisso di Siderno.

Nell’ordinanza firmata dal gip Paola Ciriaco emerge la proposta di Pasquale Profiti a Giuseppe Benincasa (entrambi coinvolti nell’inchiesta) di trovare una ditta specializzata per «trasportare qualunque tipo di rifiuto in Bulgaria». Nello specifico, si tratta di rifiuti che «non partono» – come li definiscono gli indagati perché probabilmente erano soliti essere conferiti in discariche abusive – e che sarebbero stati portati nell’est Europa attraverso «un’azienda che abbia come ragione sociale lo smaltimento di rifiuti nella quale potranno inserirsi». Un’ipotesi investigativa confermata dalla conversazione intercettata tra Giuseppe Benincasa e Pasquale Profiti. Pasquale: «Allora..abbiamo uno sfogo in Bulgaria.. ho trovato (inc).. di rifiuti» Pino: «Mh»; Pasquale: «Qualunque tipo.. i rifiuti non partono, ci sono i documenti, ci danno i soldi..possiamo fare un bel businnes» Pino: «Beh non è semplice..»; Pasquale: «Tu trovami qualcosa … guarda che c’è bisogno… perché in Italia non sanno a dove pigliarli» Pino: «C’è da portarli in Bulgaria però non partono che vuol dire»; Pasquale: «Vuol dire che hanno guardato… avemo svoltato perchè c’è una certa giustificazione… se adesso io glie lo portano in Italia… però dall’altro in Bulgaria quanto (inc)» Pino: «Vediamo se riusciamo»; Pasquale: «Sicuro riusciamo perché c’è bisogno. Mo’ finalmente abbiamo… tu trovami qualcosa che io chiamo»Pino: «Ma ci vuole qualcuno nel campo perché se non c’è qualcuno del campo non ci sei… proviamoci… ci stanno… c’è bisogno ma se non sai… alle porte dove bussare»; Pasquale: «Se siamo nel mondo dei trasporti… per noi è congeniale come ti devo dire» Pino: «Sì sì»; Pasquale: «Tu trovami un’aziendella qua in giro che raccoglie rifiuti. La pigliamo, nel senso che ci mettiamo dentro noi» Pino: «Tocca vedere, si tocca informarsi un attimino se ci stanno aziende di questo genere nel circondario».

Un quadro simile era già emerso nell’inchiesta “Stige” della Dda di Catanzaro sulla cosca Faro-Marincola di Cirò che fece luce su un presunto traffico di scarti industriali dall’Ilva di Taranto alla Calabria.

Fonte: Gazzetta del Sud