di Arcangelo Badolati
La forza dell’arte contro la subcultura criminale. “Musica contro le mafie” è una grande manifestazione nazionale ideata, costruita e realizzata interamente in Calabria. Ogni anno, per cinque intere giornate, studiosi, musicisti, ricercatori, scrittori, giornalisti e artisti si ritrovano a Cosenza con migliaia di studenti per parlare di mafie su scala globale ed elaborare delle strategie per limitarne la nefasta influenza nel mondo giovanile oltre che nei settori economici e politici. La manifestazione, ideata da Gennaro De Rosa, è realizzata in coordinamento con l’associazione “Libera” guidata da don Luigi Ciotti. E proprio dal sacerdote diventato emblema della lotta alle organizzazioni criminali è arrivato un appello alle migliaia di studenti che hanno preso parte alla kermesse. Dal palco del Teatro “Morelli” di Cosenza, dopo aver ricevuto la tessera “numero 1” di socio di “Musica contro le mafie”, il fondatore di Libera rivolgendosi ai ragazzi in platea ha detto: «Non dimenticate le cose belle, importanti e positive nonostante le tante difficoltà di ogni giorno. Bisogna ripartire dalle politiche sociali, che danno lavoro, che danno sostegno alle famiglie, servizi, opportunità per le persone. La lotta alla mafia vuol dire la prima lotta per la giustizia sociale e comincia dal lavoro. Milioni di giovani in Italia hanno terminato gli studi e non trovano il lavoro; se non si prende coscienza di questa dimensione, non se ne uscirà mai fuori. La musica, l’aggregazione, l’arte in tutte le sue espressioni è stata ed è un’arma potente contro le mafie. Perciò Musica contro le mafie deve diventare un percorso europeo». Poi l’invito a impegnarsi nella costruzione di una società nuova in cui si opponga la logica del “noi” e della solidarietà alla cultura dell’egoismo, della violenza e del clan, tipica delle mafie. Una logica cara pure ai razzismi e alle dittature.
«Dobbiamo ragionare oggi» ha detto don Ciotti «per sostenere un pensiero che metta insieme le diversità delle nazioni per l’unità; che metta al centro la persona e i suoi problemi fondamentali: un nuovo umanesimo».
All’edizione di quest’anno hanno preso parte, tra gli altri, Antonio Nicaso, Lirio Abbate, Isaia Sales, Corrado Fortuna, Pietro Sparacino, Marcello Ravveduto, Roy Paci, Giorgio Poi e Margherita Vicario. Quanto ai premi, sabato mattina, si sono esibiti per la categoria “emergenti”: Cadmio, Andrea Carluccio, Micaela Tempesta, Chris Obehi ed i Sikania. A giudicarli, oltre a una giuria tecnica, anche il pubblico da casa che ha votato tramite social net e il pubblico in sala che ha espresso il suo voto tramite messaggi whatsapp nonché una giuria demoscopica individuata tra gli studenti presenti in teatro. I vincitori verranno annunciati nei prossimi giorni tramite i canali ufficiali della rassegna. La decima edizione della manifestazione si è chiusa con i concerti che hanno visto come protagonisti il torinese Willie Peyote e i pisani The Zen Circus e Motta. Entusiasmo e applausi a scena aperta hanno accompagnato le loro perfomance. La mafia oscurantista e triste si combatte anche così.