Mafia: nasce il portale “Open data aziende confiscate”

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Da sin: il prefetto Bruno Frattasi, il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e il dott. Giorgio Mencaroni, durante una conferenza stampa di presentazione di una portale on line che contiene tutte le informazioni riguardanti le aziende confiscate alla criminalità organizzata, con una sezione dedicata all'Agenzia per i beni sequestrati e confiscati e una aperta a tutti i cittadini, Roma, 26 novembre 2019. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

(ANSA) – PERUGIA, 27 NOV – Si apre un nuovo percorso per le aziende sottratte alla mafia. Al Viminale la ministra Luciana Lamorgese, il direttore dell’Anbsc (agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati) Bruno Frattasi e il vicepresidente di Unioncamere nazionale e presidente della Camera di commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni hanno presentato “Open data aziende confiscate”, portale on-line con tutte le informazioni sulle imprese strappate dallo Stato al dominio mafioso.
Il progetto realizzato dall’Agenzia – Anbsc, da Unioncamere e Infocamere intende agevolare la massima trasparenza sulla gestione e sulla destinazione dei beni confiscati alla criminalità. Con un obiettivo prioritario: ridurre al massimo i tempi di assegnazione delle imprese e, di conseguenza, i rischi che le stesse finiscano per chiudere. Mencaroni ha sottolineato come “grazie a questa partnership siano finalmente fruibili e accessibili nell’immediato tutte le informazioni, economiche ma non solo, relative alle aziende confiscate”. “Per dare una dimensione al fenomeno – ha precisato Giorgio Mencaroni – su base nazionale, le aziende confiscate alla criminalità in via definitiva sono 2.317. La quasi totalità (il 90,8%) si trova in cinque regioni: una su tre (32%) in Sicilia, il resto in Campania (17,5%), Lazio (13,4%), Calabria (13%) e Lombardia (8,4%). I settori più coinvolti sono le costruzioni, pari al 23% delle imprese confiscate, il commercio (21,5%), la ristorazione e le strutture ricettive (8,5%), l’immobiliare (7,3%), il manifatturiero (7,2%), i trasporti e le attività di magazzinaggio (5,6%) e l’agricoltura (4,5%). In Umbria le aziende confiscate alla criminalità ad oggi sono quattro, due in provincia di Perugia nei settori servizi di informazione e comunicazione e attività immobiliare. E due in provincia di Terni, nei settori costruzioni e attività di servizi di alloggio e ristorazione”. (ANSA).

 

Fonte: http://www.ansa.it/pmi/notizie/unioncamere/2019/11/27/mafia-nasce-il-portale-open-data-aziende-confiscate_5d473a99-2650-458a-be4c-278b991edf55.html